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Archive for the ‘Le malattie del cane e del gatto’ Category

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Il metodo della complessità in omeopatia veterinaria

Dr.ssa Francesca Pisseri Dott. Riccardo Tomassini
Tale metodo utilizza una impostazione dinamica e complessa dello studio del paziente e dei rimedi: si cerca di mettere a fuoco le relazioni del soggetto con l’ambiente che lo circonda, inteso come clima, territorio, rapporto con l’uomo, coi conspecifici o con altre specie animali. Si evidenzia inoltre la lettura del vissuto del paziente in termini di processi, cioè di azioni e avvenimenti che si sviluppano nel tempo e nello spazio, e non tanto come insieme di elementi isolati (i cosiddetti “sintomi omeopatici”).

Terapia con gli oli essenziali

GLI OLI ESSENZIALI
La definizione data nel 1996 dall’ Aromatherapy Trade Council è: “ Un OE è un composto aromatico e volatile usualmente estratto da una unica specie botanica tramite distillazione o spremitura, cui niente dovrebbe essere aggiunto”. Un OE si definisce indicando la specie e il genere del vegetale da cui deriva seguito dalla sigla o.e.. Sono diverse le parti della pianta in cui si sintetizzano e si immagazzinano, si trovano per esempio negli agrumi nell’ epicarpo, nella rosa nei fiori, nella cannella nella corteccia, nel rosmarino nelle foglie, nell’ aglio nel bulbo. Le più importanti famiglie botaniche cui afferiscono piante da cui si ricavano gli OE sono le Lamiatae o Labiatae, le Apiaceae o Umbelliferae, le Asteraceae, le Lauraceae, le Myrtaceae, le Rutaceae. Sono in genere poco solubili in acqua e molto solubili in alcool, etere, cloroformio, acido acetico e nei grassi. La loro composizione è variabile anche nell’ ambito della stessa specie botanica, si parla quindi di CHEMIOTIPI in riferimento alla prevalenza di una data molecola tra i costituenti.

 
I fattori che infuenzano la variabilità degli OE sono di tipo genetico (ibridazioni), pedoclimatici ( natura del terreno, esposizione al sole, piovosità, temperatura ecc), momento balsamico, fattori agro-colturali, e alcuni fattori post-raccolta quali procedure di estrazione e conservazione. Gli OE si utilizzano in cosmetica, in terapia farmacologia, come repellenti per insetti, come additivi alimentari ( modificatori di sapore). I tipi di estrazione sono diversi, e lo spirito è quello di alterare il meno possibile i composti presenti nella pianta. Tali metodi possono essere meccanici, fisici, chimici. Spesso avvengono frodi commerciali quali adulterazioni (aggiunta di sostanze estranee), che comprendono anche vendita di prodotti diluiti come puri, e sofisticazioni ( vendere un OE al posto di un altro). Secondo altri autori l’ OE può derivare anche da estrazione chimica tramite solventi.
estratto dalla pubblicazione”Essential oils in medicine, principles of therapy”(F.Pisseri,A.Bertoli,L.Pistelli,2008):
Attività terapeutiche degli oli essenziali
Gli OE esercitano attività terapeutiche polivalenti i cui meccanismi d’azione, per la loro complessità ,ma anche per la scarsità di studi clinci, non sono sempre chiari. Tuttavia si può dire che gli O E influenzano gran parte dei sistemi organici con una azione di potenziamento delle funzioni vitali, e inoltre alcuni di questi prodotti hanno un tropismo specifico verso un organo od un apparato e verso alcune funzioni specifihce. I costituenti chimici degli oli essenziali, il loro odore ed il loro sapore agiscono sia singolarmente che in sinergia, determinando sempre un’azione globale psicosomatica. Il medico che desideri prescrivere a scopo curativo o preventivo gli OE deve compiere una valutazione critica dei prodotti disponibili in commercio in quanto la composizione e la qualità degli OE influenzano fortemente sia le loro potenzialità terapeutiche che i rischi tossicologici. Come per ogni fitocomplesso la attività sull’ organismo degli OE deriva dalla azione complessa e combinata e non dalla semplice somma delle attività dei singoli componenti.

 
Si riportano schematicamente le principali attività terapeutiche degli OE con alcuni riferimenti a specifici oli:
Proprietà spasmolitiche: Limone, Pimpinella anisum, Rosmarinus officinalis,Foeniculum vulgaris, Menta piperita, Thymus vulgaris
Proprietà revulsive: Tea-tree, Citrus lemon, Menta piperita
Azione analgesica: Cymbopogon spp., Menta piperita
Proprietà antinfiammatorie e decongestionanti: Salvia sclarea, Matricaria camomilla, Citrus sinensis,Rosmarinus officinalis, Citrus lemon
Proprietà immunomodulanti: Citrus limon, Thymus vulgaris, Rosmarinus officinalis, Origanum vulgaris
Proprietà antimicrobiche:Melaleuca alternifolia,Thymus spp., Satureja spp., Citrus bergamia, Origanum vulgaris, Illicium verum, Ocimum basilicum, Matricaria recutita, Salvia officinalis, Satureja montana,Origanum majorana
Proprietà antifungine, dimostrate sia in vitro che in vivo: Melaleuca alternifolia,Thymus vulgaris,Origanum vulgaris, Citrus limon, Ocimum basilicum, Origanum majorana
Azione espettorante, mucolitica:Eucalyptus spp., Thuja spp. , Pinus spp.
Attività antiossidanti:Rosmarinus officinalis, Citrus lemon
Proprietà psicotrope, con evidenti effetti sul comportamento sia umano che animale( ansia, demenza): Lavandula vera, Citrus aurantium, Anthemis nobilis, Melissa officinalis
Azione olfattiva, con effetti psicologici, neurologici e feromonali, soprattutto su zone del cervello riguardanti le emozioni
Proprietà acaricide: Eugenia caryophyllata
Per quanto riguarda le proprietà antimicrobiche esse sono state evidenziate anche nei confronti di alcuni ceppi batterici antibiotico-resistenti. Da ricordare inoltre i numerosi studi, sia in vitro che in vivo, sulla attività inibente nei confronti di Candida albicans nell’ uomo ( Melaleuca alternifolia, Lavandula vera, Citrus spp., ecc).

 
Utilizzo clinico
La terapia con gli oli essenziali può essere di tipo locale o sistemico, va tuttavia tenuto presente che essendo sostanze in gran parte volatili e liposolubili anche in caso di applicazioni locali vi può essere una certa diffusione sistemica sia per via inalatoria che per via cutanea o mucosale. L’ utilizzo sistemico deve essere cauto, dato il basso indice terapeutico di alcuni O E, e con particolare attenzione alla qualità e al chemiotipo dell’ olio che si utilizza.
In dermatologia la loro prescrizione può essere sia eziologica ( betteri, miceti), che sintomatica ( prurito, infiammazione, ecc), sia come riequilibranti della cute, gli oli essenziali potrebbero infatti stimolare sia il sistema immunitario sia i cheratinociti al miglioramento delle difese locali, dello strato corneo e del materiale lipidico intercellulare. Si può quindi consigliare il loro uso, in maniera alternativa o complementare alla terapia convenzionale, per affezioni quali il pioderma localizzato o diffuso, la dermatite seborroica, le micosi, l’ acne, le dermatiti furfuracee con cute secca o seborroica. Per le dermatiti atopiche va valutato con attenzione l’ utilizzo di oli che si sono dimostrati allergizzanti, come Melaleuca spp., Lemon epp, ecc; da considerare che alcuni oli derivanti dalla famiglia delle Labiate hanno causato reazioni di ipersensibilità crociata.
Per quanto riguarda l’ apparato respiratorio da ricordare l’ utilizzo di Eucaliptus spp. e Pinus spp. per via inalatoria per le azioni espettoranti e mucolitica.
Sull’ apparato digerente interessanti la azione spasmolitica, sia a livello intestinale che delle vie biliari, di oli come quello di Rosmarinus officinalis e Foeniculum vulgaris, oggetto di personali esperienze prescrittive, in cui si è notato un ottimo effetto in pazienti con sindromi coliche e buona tollerabilità per lunghi periodi.
E’ importante utilizzare opportuni veicoli per le somministrazioni, sia locale che generale. Riteniamo particolarmente indicato l’ olio di mandorle dolci per miscele da applicazione cutanea e otologica, visto che è facilmente assorbito e si diffonde fino al derma consentendo il conseguente assorbimento degli OE, oltre ad essere ben tollerato. Esso deriva tramite spremitura a freddo.dal frutto del Prunus Dulcis Mill ed è un noto eudermico, ha attività emolliente, idratante, lenitiva. Recentemente nella sua composizione sono stati identificati dei polifenoli con attività antiossidante.La frazione polisaccaridica ha dimostrato in vitro e in vivo su linfociti di ratto effetti stimolanti i linfociti ( 27). Non è quindi da considerarsi un semplice eccipiente in quanto contribuisce a ristabilire l’ equilibrio cutaneo alterato in corso di malattie dermatologiche. Gli OE da somministrare per via generale si possono miscelare a estratti secchi o polveri in opportune preparazioni galeniche.

 
Dosaggi
per applicazioni cutanee i dosaggi variano a seconda del tipo di olio, e delle considerazioni cliniche, per l’ uomo si va dall’ 1% al 10%, per gli animali dal 5% al 50%, dato il diverso spessore della cute e la presenza del mantello. Anche per l’ utilizzo sistemico i dosaggi vanno attentamente valutati, per i rischi di tossicità, a titolo indicativo si aggirano da 0,1 a 0,3 mgr/kg/die.
Prescrizione
La tecnica prescrittiva degli oli essenziali può seguire due diverse vie: una di tipo riduzionista in cui si prescrive un determinato o.e. in base ai componenti presenti correlati alle evidenze cliniche in letteratura e allo stato clinico del paziente, ed una più complessa ed olistica in cui si tengono presenti tutte le attività degli oli, anche quelle che derivano dalle tradizioni ed usi popolari, comprese le azioni sul piano psicologico ed emozionale. La prescrizione quindi nel secondo caso tiene presente le caratteristiche del paziente nella sua totalità psico-fisica. Riteniamo che le due vie si possano integrare con successo. Per la prescrizione antibatterica e antifungina sarebbe auspicabile allestire degli aromatogrammi, in quanto può variare la sensibilità di diversi ceppi micotici o batterici agli O E.

 
Tossicologia e reazioni avverse
Si possono riscontrare vari tipi di tossicità: acuta, subacuta e cronica, a livello riproduttivo, carcinogenicità, etc. In caso di applicazione cutanea si può avere -Irritazione diretta (reazione di tipo non immunitario),già alla prima applicazione,la reazione è rapida, e la sua severità dipende dalla concentrazione dell’irritante. OE ad alto tasso di fenoli possono causare irritazione, ad esempio Citrus limon, Origanum vulgaris, Thymus vulgaris. -Ipersensibilità, reazioni di tipo immunitario, sia di tipo I che comprende l’anafilassi e l’atopia, sia reazioni cellulo-mediate o di ipersensibilità ritardata (risposta infiammatoria dopo 12-24h) con reazione di tipo eczematoso, dermatitico, come la dermatite da contatto. Diversi componenti degli oli presentano tossicità generale, dose-dipendente. I fenoli possono essere caustici e provocare fenomeni di irritazione renale e lesioni alle mucose del tubo digerente; alcuni chetoni presentano uno spiccato neurotropismo e la tendenza ad accumularsi nell’organismo; i terpeni sono irritanti per la pelle e le mucose; alcuni esteri sono stupefacenti a dosi molto elevate.Per il tea tree oil è stata evidenziata ototossicità, il che ne controindica l’ uso otologico. In caso di applicazioni cutanee inappropriate a dosi molto elevate (era stato utilizzato TeaTreeOil puro, alla dose di 20 ml a gatto adulto) si sono riscontrati sintomi come depressione, incoordinazione e tremori muscolari.
Bibliografia
Valussi M.(2005) Il grande manuale dell’ aromaterapia.Fondamenti di scienza degli oli essenziali.Tecniche Nuove. www.infoerbe.it

Studio omeopatico sull’aggressività del gatto

Nella pratica della medicina omeopatica lo studio degli aspetti comportamentali del paziente è essenziale ai fini prescrittivi, anche quando la consultazione non riguarda patologie comportamentali. Il materiale omeopatico a nostra disposizione è per la maggior parte riferito all’ uomo, non è sempre facile, quindi, impostare correttamente lo studio dei casi clinici.
Lo studio dell’ etologia della specie è a nostro avviso estremamente utile anzitutto per capire il significato e contestualizzare le espressioni comportamentali del paziente facendo comunque attenzione a non generalizzare in quanto l’ omeopatia studia l’ individuo e le sue proprie peculiarità; è inoltre importante per rilevare alcune espressioni proprie dell’ animale tramite osservazione diretta in quanto i sintomi osservati direttamente dal medico hanno nello studio del caso clinico una utilità maggiore di quelli riportati dal proprietario. In questo studio si parte da alcuni richiami sull’ etologia del gatto, in particolare sul tema dell’ aggressività, si indicano quindi alcune rubriche di riferimento del repertorio omeopatico ed infine si cerca di delineare il profilo di alcuni rimedi omeopatici nei quali a nostro avviso questo tema è particolarmente presente.
Cenni etologia del gatto
Il gatto e’ in natura un predatore di piccoli roditori e volatili; l’istinto di caccia e’ ancora presente nella maggior parte dei gatti in quanto e’ un carattere innato, si può sviluppare ulteriormente in caso di insegnamenti al piccolo da parte della madre. La presenza dell’attitudine predatoria determina la grande adattabilita’ dei gatti in ambiente sia rurale che urbano: in condizioni di scarsita’ di cibo fornito dall’uomo, il gatto puo’ infatti sfruttare la sua capacita’ di cacciare. Il tipo di caccia effettuata dal gatto e’ piu’ efficace se svolta in solitudine: da qui deriva l’attitudine asociale del gatto. Il gatto può vivere da solo o in gruppi, in genere matriarcali, l’ individuo o il gruppo occupano un determinato territorio la cui estensione è in relazione alle possibilità di caccia ivi presenti, il territorio viene difeso dall’ intrusione di estranei.
La diminuzione dell’attivita’ predatoria dovuta alla costante presenza di cibo rende i gatti maggiormente sociali: ne sono un esempio le “ colonie “ feline. Il comportamento sociale dipende quindi molto dalle condizioni ambientali: i gatti che vivono in colonie, se vi e’ carenza di cibo, si danno all’attivita’ predatoria diventando piu’ solitari. Anche l’ordinamento gerarchico nei gruppi di gatti varia a seconda delle situazioni, non vi sono strutture sociali definite e costanti come in altre specie animali. L’uomo ha cercato, tramite la selezione, di ottenere gatti piu’sociali, infatti le razze particolarmente selezionate hanno caratteristiche di maggiore socialità. Il comportamento sociale del gatto sia nei confronti dell’uomo che dei suoi simili e’ comunque in generale limitato nei tempi ed a certe modalita’ quindi carezze troppo prolungate, eccessiva vicinanza di altri gatti o persone possono scatenare comportamenti aggressivi.
Per quanto riguarda il comportamento sessuale anch’ esso deriva dalla loro atavica asocialita’: vi sono infatti forti vocalizzazioni per cercare il partner, l’ovulazione e’ provocata dall’accoppiamento, le modalita’ di accoppiamento sono aggressive; vi e’ infatti bisogno di una certa dimostrazione di forza da parte del maschio perche’ la femmina accetti di essere coperta. Il gatto che vive in appartamento pur essendo condizionato a comportamenti voluti dall’uomo mantiene in molti casi moduli comportamentali della vita selvatica. Nonostante la sua adattabilita’ il gatto e’ tendenzialmente abitudinario, puo’ infatti essere stressato da cambiamenti di ambiente o di orari.
Se rispettato nelle sue modalita’ sociali, il gatto sa essere un animale molto affettivo: e’ dolce, sensibile, rilassante per l’uomo. Le caratteristiche di affettivita’, sensualita’ e dolcezza unite alla sua anima ancora selvatica lo rendono un animale particolarmente affascinante. Il linguaggio del corpo del gatto e’ molto ben definito per i messaggi di allontanamento: inarcamento del dorso, erezione del pelo, appiattimento delle orecchie, sguardo fisso, posizionamento laterale del corpo. Se la situazione precipita e la fuga non e’ possibile, c’e’ l’aggressione. Da quanto detto finora si evince che l’aggressivita’ e’ un modulo comportamentale proprio dell’etologia del gatto.
Talvolta ci si trova di fronte a comportamenti aggressivi normali per il gatto ma non accettati dal proprietario, in questo caso e’ necessario fornire delle informazioni che portino l’uomo ad accettare il comportamento del proprio animale. L’aggressivita’ e’ viceversa un disturbo comportamentale vero e proprio quando si esplica al di fuori dei comportamenti normali della specie o delle situazioni in cui dovrebbe presentarsi. Tale evento può essere dovuto alla stretta convivenza uomo – gatto in ambiente domestico, che porta all’animale una serie di frustrazioni e di stress. Le cause di comportamento anormale del gatto individuate dall’etologia classica sono:
cause genetiche: comportamento sociale e aggressivo sono ereditari
socializzazione impropria: il gatto deve avere contatti con la specie con cui si vuole che socializzi in giovane eta’ ( 2-7 settimane )
frustrazioni, situazioni stressanti rispetto alle esigenze dell’animale, ad esempio l’ introduzione di nuovi soggetti nel proprio territorio o il cambio di abitudini
Errori del proprietario: ad esempio punirlo per eventi non associabili dal gatto alla punizione
Cause mediche: pseudogravidanza, diabete, ipotiroidismo, dolore in genere
L’aggressivita’ si distingue in: affettiva quando si accompagna a segnali di minaccia associati al linguaggio del corpo. Vi e’ una risposta adrenergica del sistema nervoso autonomo. non affettiva quando l’attacco non e’ preceduto da avvertimenti; in questo caso rischia maggiormente di fare danni ad animali o persone.
Approccio omeopatico
Inquadrare il problema dal punto di vista omeopatico significa cercare di capire il tema di fondo che ha spinto il soggetto a scegliere l’aggressivita’ come modalita’ reattiva, cogliere i sintomi peculiari del paziente per giungere ad una efficace prescrizione. In questo studio si tenta, partendo da un inquadramento etologico, di trovare utili spunti per impostare una terapia omeopatica. Va tenuto presente che il lavoro va fatto comunque sul singolo soggetto, qualunque schematizzazione non può rendere ragione della complessità di un individuo e delle sue interazioni con l’ ambiente; questo studio ha quindi solo valore orientativo e non ha pretese di esaustività sull’ argomento. Si è fatta una ricerca sul repertorio omeopatico di rubriche a nostro avviso utili per lo studio di gatti che presentano comportamenti aggressivi utilizzando il Repertorio Syntesis 5 ed.e il Rep. Complete Mec Rep 5.5 , da notare che non sempre il linguaggio repertoriale si adatta alle osservazioni veterinarie e al modo attuale di descrivere i fenomeni ( è un linguaggio in gran parte antico), quindi la scelta delle rubriche per lo studio di un caso va sempre ragionata. Si presentano poi alcuni rimedi a nostro avviso significativi sul tema dell’ aggressività del gatto. Elenchiamo di seguito alcuni tipi di aggressività felina, citando alcune rubriche repertoriali di orientamento. Rubriche repertoriali sull’ aggressività in generale: anger, rage, violent, pugnacious, attak other….desire to, biting, striking. A. Indotta dal dolore: e’ rivolta verso la fonte del dolore. Esempio un gatto accidentalmente calpestato, l’ episodio aggressivo è piccolo e rapido, oppure in corso di malattie dolorose ( FUS, ecc.) Anger about pain Rage from pain Quarrelsome during pain Violent from pain A. Da dominanza: Haugthy Egotism Quarrelsome Quarrelsome…….pugnacious Fight, wants to Si sottolinea come la rubrica dictatorial a nostro avviso si adatti in pochi casi al comportamento animale di dominanza, in quanto sottintende una volontà costante ed eccessiva di esercizio del potere. A. Per paura Fear, Anxiety A. Asociale felina, per esempio in caso di carezze prolungate o presenza di estranei nel loro territorio. Aversion aproached,to being Company,aversion to the presence of strangers Company, aversion Quarrelsome if disturbed Rage violent from touch Anger, touch when Touched, aversion of being A. Rediretta: diretta cioe’ verso un oggetto che non e’ la causa dello stato di stress, per esempio quando un gatto è in agitazione e non può scappare aggredisce la prima cosa che vede. Confusion mind Desctructiveness A. Per gioco: i gattini verso i 4-6 mesi diventano piu’ violenti nel gioco, se crescono con la madre questa li inibisce in tale comportamento, se vengono allevati dall’ uomo è piu’ probabile che giochino violentemente. Mischievous A. Predatoria: questo tipo di aggressivita’ si puo’ scatenare in gatti di appartamento verso piedi umani od oggetti; deriva da frustrazione d’istinto predatorio. Wildness A. Sessuale Sexual passion A. Appresa: il gatto puo’ utilizzare il comportamento aggressivo per arrivare ad un risultato.
Cause mediche di aggressività
A. da irritazione: artriti, FUS, lesioni orali possono causare uno stato di irritazione da dolore. Irritability Vedere le rubriche riguardanti le entita’ morbose del caso. A. Epilettica Wildness before convulsions Rage during epilepsy Riportiamo di seguito i profili di alcuni rimedi omeopatici che riteniamo interessanti riguardo il tema dell’ aggressività del gatto, con riferimento ad esperienze personali.
ACONITUM NAPELLUS, vegetale, Ranuncolacea
L’ Aconitum contiene sostanze molto tossiche ( 1 mgr è la dose letale per un uomo) che causano forte agitazione, stimolazione vasomotoria e cardiaca, morte in breve tempo. Il paziente che trarrà beneficio dal rimedio omeopatico Aconitum è in preda a forte agitazione e paura, teme la morte imminente ed il pericolo, ha in genere reazioni rapide, violente e improvvise. Ha una sensibilità alterata, il suo rapporto con l’ambiente non è caratterizzato da lucidità, quindi non vuole essere avvicinato e toccato ed è estremamente sospettoso. Ipersensibile ai fattori esterni, soprattutto ai rumori e al dolore fisico. Può trattarsi di un gatto che ha vissuto o che vive una situazione di forte paura o dolore, emozioni che non sa integrare e alle quali reagisce in modo estremo ed inefficace. Vive uno stato di perenne tensione , di aspettativa di un evento terribile, che a livello somatico si può esprimere con tachicardia, ipertensione, febbre alta.
ANACARDIUM OCCIDENTALIS, vegetale, Anacardiacee
Rimedio interessante per il gatto, animale che puo’ essere a tratti aggressivo o dolce, sociale o asociale. Anacardium puo’ avere infatti due volonta’ opposte, in conflitto tra loro per ciò che concerne i suoi rapporti col mondo. Ha irritabilita’ violenta, confusione mentale , può quindi essere adatto in casi di aggressivita’ rediretta . Puo’ essere anche aggressivo per gioco o per desiderio di stare da solo, è infatti tendenzialmente asociale. Fra le caratteristiche del rimedio vi è il fatto che migliora mangiando, spesso l’ aggressività nei gatti decresce sensibilmente dopo un pasto, come è normale per un predatore.
AURUM METALLICUM, minerale, Oro
Per l’ individuo a cui fa bene questo rimedio è molto importante la realizzazione ed il successo in campo sociale. Sarà quindi un gatto estremamente dominante, deciso difensore del proprio territorio e molto attivo cacciatore. Rifulge nelle sue attività ed è molto orgoglioso di suscitare l’ ammirazione altrui. Se fallisce nel proprio lavoro o nella supremazia sociale il tema del fallimento è per lui centrale ed arriverà ad ammalarsi per questo, in questa fase fugge la compagnia e può essere aggressivo per asocialità. Quando invece si trova in fase di realizzazione dei propri intenti puo’ essere aggressivo per dominanza e per intolleranza alla contraddizione.
BELLADONNA, vegetale, Solanacea
Gli alcaloidi contenuti nella Belladonna hanno azioni parasimpaticolitica e psicotropa. Nell’ intossicazione si hanno midriasi, tachicardia, congestione, agitazione, tremori muscolari, delirio, allucinazioni a carattere terrifico, eccitazione psichica violenta, ipertermia, atonia gastrica. Il gatto che corrisponde a questo quadro è ipersensibile, iperreattivo, sovreccitato mentalmente. La sua aggressività spesso non ha una logica in quanto ha problemi con la propria identità, le sue relazioni sociali sono contradditorie perché può essere estremamente dipendente o solitario. Ha spesso attrazione per l’ acqua corrente o terrore di essa. Puo’ aggredire in modo furioso per paura, per rumori improvvisi anche di lieve entità, per irritazione ( vedi aggressivita’ associata a malattie ). Nella personale esperienza clinica si sono notati forti miglioramenti in un gatto con un disturbo di autoaggressione che si procurava profonde lesioni.
CHAMOMILLA MATRICARIA, vegetale, Composite
Nello studio dei rimedi omeopatici che derivano da piante appartenenti alla famiglia delle Composite è molto importante il tema della integrità fisica. Il paziente Camomilla è ipersensibile al dolore, la sua irritazione e la sua espressione del dolore sono spropositate in rapporto all’ entità della malattia. E’ litigioso, intrattabile, chiede attenzione e si lamenta poi graffia la persona che tenta di aiutarlo, il classico gatto al quale è impossibile effettuare le terapie. E’ molto agitato e spesso si calma col trasporto passivo( automobile, essere cullato).
HYOSCIAMUS NIGER, vegetale, Solanacea
Come in Belladonna vi sono frequenti alterazioni dello stato mentale e perdita della lucidità. Hyosciamus e’ un soggetto molto affettivo, ma sospettoso, suscettibile, geloso. Puo’ quindi divenire violento se si sente abbandonato o trascurato. E’ un ipersessuale, e in questo può assomigliare ai gatti in genere, che hanno una sessualità molto evidente ed espressiva. Puo’ avere repentini cambiamenti d’umore, da stati depressivi passa a stati eccitativi e quindi mostrare aggressivita’ improvvisa. E’ dispettoso e litigioso.
IODUM , minerale, Iodio
Questo soggetto e’ costantemente in attivita’, ansioso, agitato, eccitato. Estremamente attivo e instancabile, può diventare aggressivo se qualcuno tenta di inibire le sue azioni. Ha sempre fretta, può essere irritabile e di cattivo umore, preferisce star solo e non vuole essere toccato ( aggressività asociale). Ha sempre fame e il suo stato migliora mangiando. Puo’ avere impulso improvviso a fare violenza, ad uccidere, ad arrabbiarsi, ma altrettanto rapidamente questo stato d’ animo può regredire.

LACHESIS TRIGONOCEFALA, animale, veleno di serpente.

Gli individui Lachesis sono molto seduttivi, cercano l’ attenzione degli altri tramite la seduzione, frequentemente in modo teatrale. Sono gatti narcisisti, che tentano sempre di farsi guardare ed ammirare. Possono essere aggressivi per arrivare ai loro scopi , sempre in modo studiato e razionale. Sono gelosi, possessivi e sospettosi, il loro problema di fondo è la paura dell’ abbandono, la consapevolezza di non poter essere amati. Non tollerano costrizioni fisiche e contraddizioni. Possono essere aggressivi per gelosia e dominanza.

NUX VOMICA, vegetale, Loganiacee
E’ un soggetto portato alla collera, impaziente e molto reattivo nonostante il suo desiderio di compagnia e il suo sincero amore per gli altri. Pignolo,meticoloso nelle azioni e nella cura della persona, il gatto che passa ore nella igiene personale. Nel gruppo è di frequente il dominante o comunque si mette in competizione, se è un capo protegge i deboli e si da da fare per la comunità ( a patto che gli altri facciano a modo suo). Non tollera essere contraddetto e può diventare aggressivo per questo. Nella sua convivenza con l’ uomo esprime molto affetto ed è un coccolone ma fa solo quello che decide lui, meglio lasciarlo stare quando è arrabbiato. Puo’ essere aggressivo per irritabilita’ e ipersensibilita’ alle impressioni esterne, per dolore, per intolleranza alla contraddizione.
SEPIA OFFICINALIS, animale, nero di Seppia
I gatti ai quali Sepia fa bene sono animali che stanno abbastanza per conto loro, irritabili, possono aggredire se vengono disturbati o toccati. Sono poco affettivi ( in realtà hanno difficoltà negli scambi affettivi, come tutti gli animali marini) , se sono madri possono essere indifferenti o avere avversione per i figli. Sono sospettosi e non si fidano, per esempio può essere un gatto che non accetta un nuovo cibo ancor prima di averlo annusato.
TARENTULA HISPANICA, animale, veleno di ragno
E’ un individuo estremamente irritabile e violento, ha bisogno di muoversi continuamente e gli piace molto la musica ritmata. Ha bisogno di attività per scaricare la propria energia nervosa. Ipersensibile, inquieto, sovreccitato. Ha tendenza a mordere, anche senza motivo. E’ pauroso, si spaventa anche per cose indefinite. Ha tendenza all’aggressivita’ improvvisa. Puo’ avere manifestazioni contraddittorie e alternanti; la sua aggressività può essere legata al gioco, rabbioso a volte se viene toccato.
CONCLUSIONI
L’ omeopatia prevede un approccio globale al paziente , si avverte quindi a nostro avviso l’ esigenza di conoscerne meglio importanti aspetti, per esempio quelli etologici; alcuni strumenti per tali conoscenze fanno parte di alcune branche specialistiche della medicina veterinaria, della biologia, della psicologia, con le quali a nostro avviso è necessario confrontarsi. In tal senso ci auguriamo una sempre maggiore interdisciplinarità fra le medicine convenzionali e non convenzionali in quanto crediamo che sia possibile mantenere la propria natura e le proprie peculiarità pur attingendo conoscenze e tecniche da altre discipline. Bibiografia: “Il gatto”R.G.Sherding,cap. Disturbi Comportamentali B. V. Beaver, A. Delfino Editore “Il comportamento dei gatti” Paul Leyhausen – Adelphi “Comportamento del cane e del gatto” C.Thorne – SCIVAC “Medicina comportamentale del gatto” SISCA Observer 2-1998 “Materia medica comparata” Eugenio F.Candegabe – Red Edizioni “Omeopatia veterinaria” Franco del Francia – Red edizioni “Veterinaria omeopatica e psicopatologia del cavallo” Franco del Francia- Willy Zuco – La casa verde

Leishmaniosi e omeopatia

A retrospective observational study of leishmania-infected dogs: comparison between homeopathic and conventional therapies
Pisseri F.a, Terracciano G.b, Gavazza A. c , Bizzeti M.c, Guidi G.c, Mancianti F. d
A Scuola di Omeopatia CIMI-Koinè, Roma b Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana, sez. Pisa c Dipartimento di Clinica Veterinaria, Pisad Dipartimento di Patologia Animale, Profilassi ed Igiene degli Alimenti, Pisa
INTRODUCTION
Canine Leishmaniasis, a protozoan-caused disease that can be transmitted to humans, is progressively spreading in Italy, possibly due to climate changes that extend the habitat of sand fly vector. The most common treatment regimen is by N-methylglucamine antimoniate that is unfortunately associated with side effects such as hepatotoxicity and nephrotoxicity. Moreover, the therapy may be painful after several injections, may induce drug resistance, is expensive in the long term, and even though it achieves resolution of clinical signs, it does not result in the complete clearing of the parasite. Clinical evolution of the disease is very variable, depending upon the type of immune response, which makes the dog susceptible or resistant to the disease. The pathogenesis is often complicated by immune-mediated phenomena that may contribute to the formation of immune complex. The characteristics of this disease make homeopathic approach valuable as either alternative or complementary therapy, since homeopathy balances adaptive reactions of the host and harmonizes its defensive systems.

                  
MATERIALS AND METHODS
The aim of this study was to evaluate and compare clinical signs and clinical laboratory findings of infected animals treated with homeopathic or conventional therapy.
60 eligible animals divided in two groups homogeneous with respect to age, sex, breed, and clinical signs at the first examination, were included in the study. The first group (of 30) was treated with conventional therapy, and the second (of 30) with homeopathic therapy. In the latter case, therapy was tailored to each animal, due to the holistic approach that homeopathy uses to provide individual, safe and effective treatment.
Method of complexity (M. Mangialavori-G.Marotta, 2004) and informatic program Mac repertory 5.5 were employed to carry out the homeopatyc analysis of clinical cases.
Follow-up evaluation was conducted by means of periodic controls of the clinical state of the animals and biochemical analysis. Also complications during the course of the illness was evaluated in both groups, together with therapy costs.

RESULTS AND DISCUSSION
Early remission or improvement of clinical signs was recorded in most subjects from Group A, without a corresponding improvement of the A/G ratio. Dogs from Group O showed a slower but constant and progressive improvement both of clinical signs and A/G ratio. In the latter group a relationship between clinical status and A/G ratio was observed.

        
             
CONCLUSIONS
The results of the study indicate that the homeopathic therapy results in a positive effect on both clinical signs and biochemical parameters; moreover has no adverse effects, and its cost is low. On the basis of these preliminary data, the further goals should thoroughly evaluate the long -term effects of the therapy and the feasibility of the complementary administration of both conventional and homeopathic treatment.
We wish to tank student Sabrina Paoletti for her precious collaboration

Francesca Pisseri

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